il sito leggereacolori.com a cura di Stefania Recchia ha effettuato una recensione sul mio libro "Bracbah - Il ritorno dei demoni" e una piccola intervista.
Vi riporto un pezzetto della recensione (che troverete cliccando qui) e una parte dell'intervista (che troverete cliccando qui).
Per Stefania è stata la sua prima recensione su un libro "fantasy epic" fatemi sapere cosa ne pensate e come sempre vi auguro buona lettura.
Prima di cominciare questa recensione, devo fare una confessione: devo ammettere, amalincuore, che non sono mai andata oltre il primo libro de Il Signore degli Anelli. Questosolo per dire di non arrabbiarvi se dico cose che per gli appassionnti del genere sonosenza senso. Detto ciò, per me Bracbah, soprattutto nella parte finale, è stato troppo.Troppi nomi, troppe lettere strane, troppi posti, troppi spostamenti, troppi personaggi. Perquesto non riesco a dare più di 3,5 stelle nella valutazione. Non è un brutto libro, ed èscritto bene, ma penso che ci siano state troppe idee e troppe poche pagine. L’idea inizialedi Daniele Donisi era di scrivere solo questo volume, ma quando si è trovato sul punto disviluppare la storia, ha capito che non gli bastavano le pagine a disposizione, quindi haoptato per una trilogia. E questo bisogno di descrivere e far accadere cose si sente in ogniriga, si vede che dietro ogni parola ci sarebbe un mondo. L’autore ha avuto una fantasiapazzesca per inventare e riuscire a descrivere il mondo che si ritrova tra quelle pagine, evi assicuro che non tutti ne sarebbero in grado di farlo.A parte una certa confusione finale, la trama non è complicata. Quello che succede èsostanzialmente questo: Danyĕħl, nato da dei genitori contadini a Lifetown, fa laconoscenza della principessa Ŷesĩm mentre questa sfugge al controllo del padre e se neva a spasso per il paese. Decidono di allontanarsi per mostrare il mondo alla ragazza, masi ritrovano in una grotta con una veggente ad ascoltarla prevedere il futuro comesalvatore del mondo di Danyĕħl. Ritornati al castello, dopo un breve malinteso con il re checredeva avessero rapito la figlia, comincia la prima avventura di Danyĕħl e il fratello leoneÅlehx (fratello di cuore, perché salvato da Danyĕħl quando entrambi erano piccoli).Partono alla volta delle terre degli Gnomi (sulle quali giustamente c’è la maledizione dellamorte eterna) alla ricerca di un frutto magico per riportare in vita una giovane cadutavittima di un incantesimo rivolto al re. Quando tornano vincitori, comincia l’allenamento diDanyĕħl vero e proprio: prima con le armi e la forza bruta, poi con la magia.
Intervista:
- Come è cominciata l’idea di scrivere un libro? La mia risposta è sincera anche se può sembrare al quanto strana. Ma l’idea di scrivere un libro nasce dalla mia “pigrizia” di leggere i libri. Nel senso che, ogni volta che leggevo dei libri mi fermavo ad immaginare e proprio in quei momenti avvertivo un’improvvisa voglia di cambiare la storia e la trama secondo la mia fantasia.
- E come mai proprio un fantasy? Credo che con il genere fantasy ci sia più spazio per la fantasia dello scrittore senza essere legati o obbligati a delle basi reali come potrebbe succedere per un romanzo di fantascienza, dove si può inventare, ma bisogna inserire dei fatti veri e rendere la storia veritiera agli occhi del lettore. Per esempio, se un’astronave deve partire per un viaggio dalla terra ad un’altra galassia, lo scrittore deve parlare della curvatura dello spazio o della pericolosità di un passaggio attraverso un buco nero.
- Quanto tempo ti ci è voluto per concepire e mettere per iscritto tutti gli eventi del libro? La prima bozza (molto grezza) risale a quasi dieci anni fa, poi da quando ho deciso di scrivere “seriamente” il libro, l’ho completato in quasi diciotto mesi. Soprattutto perché il tempo che dedico alla scrittura è molto risicato in quanto il mio lavoro occupa gran parte della giornata, quindi quasi sempre scrivo la notte o nei weekend.
- Leggendo su internet ho scoperto che la tua idea iniziale era di scrivere solo Bracbah, ma alla fine hai optato per scrivere una trilogia, data la mole di materiale che avevi. Come mai quando si comincia a scrivere un libro fantasy, poi la trama si espande così tanto da finire per scriverne più di uno? Si, confermo. La mia idea è quella di scrivere una trilogia e poi altri due libri su due personaggi che vengono citati o sono protagonisti in Bracbah. Tornando al discorso della lunghezza della trama, per quanto riguarda la mia esperienza, posso dire che la trama non si è allungata, perché mentre si scrive si ha sempre ben chiaro sia l’inizio che la fine della storia, quello che ha fatto dividere la storia lunga in tre/quattro/cinque libri sono tutti gli elementi, i particolari che servono per costruire la storia di un luogo particolare o il carattere e il passato di un personaggio specifico. Non so se ho reso l’idea, cerco di spiegarmi con un esempio. Non vedremo mai un “giallo” diviso in più libri perché le componenti sono quasi sempre le stesse: un morto, un assassino, un poliziotto che indaga e un testimone chiave. A fine libro l’assassino deve essere sempre catturato (che è sempre il maggiordomo - battuta). Al massimo possiamo trovare una collana di “Gialli” dove il poliziotto o l’investigatore risolve n casi in n libri (vedi Agatha Christie), mentre il fantasy ha tanti personaggi, ha tanti luoghi (molto spesso sono totalmente inventati) che ti portano a divedere il manoscritto in più parti se non si vuole pubblicare un volume da mille pagine. Questo è solamente il mio pensiero da esordiente, e non vorrei offendere gli amanti o gli scrittori del genere Giallo/Thriller
- Dato che questo è il primo libro di una trilogia, immagino che avrai già delle idee per i prossimi. Avranno sempre come protagonista Danyĕħl o daranno spazio ad altri personaggi? Sicuramente ci saranno nuovi personaggi e nuove creature magiche e anche un drago.
- Visto che ahi affrontato la scrittura di un libro decisamente articolato, come consiglieresti di muoversi a chi magari ha l’idea per farlo ma non sa come organizzare il lavoro? Secondo me, NON sono l’unico che può dare dei consigli. Come dicevo poc’anzi, le prime bozze del manoscritto sono state tante e molto incasinate. Posso, però suggerire di tracciare su di un foglio un timeline con un inizio una fine, poi al centro dei grossi quadrati o contenitori, diciamo degli step intermedi, dove iniziare a mettere in linea generale i primi pezzi della storia, poi man mano fare altri piccoli riquadri per entrare sempre più nel dettaglio. Oltre a questo, anche se non si è bravi nel disegno, è utile rappresentare graficamente un personaggio così riesce meglio la sua descrizione.
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