la redazione della mia casa editrice ha effettuato per il suo blog un articolo sul mio libro "Bracbah - Il ritorno dei demoni" e una piccola intervista.
Vi riporto l'articolo (che troverete cliccando qui) e una parte dell'intervista (che troverete cliccando qui)
Buona lettura e come sempre fatemi sapere cosa ne pensate.
Torna in casa BookSprint Edizioni il fantasy all'italiana. Demoni, elfi, gnomi, spiriti, re, principesse, cavalieri e animali parlanti, nel pieno del concept fantasy, sono i protagonisti di "Bracbah - Il ritorno dei demoni", il nuovo romanzo di Daniele Donisi. Pubblicato proprio dalla casa editrice di Vito Pacelli, il volume èdisponibile sia nella classica versione cartacea della brossura che nel formato innovativo digitale dell'ebook.La trama. Il protagonista è un giovane contadino che vede interrotta la propria tranquillità quando, incontrando una veggente e il suo spirito, scopre di possedere doti magiche. Arti che gli derivano dalle origini da mezzo elfo, che fanno sì che i suoi occhi verdi e le orecchie appuntite lo differenzino da tutti gli altri. Ma Danyehl, questo il nome del ragazzo che vive in una casa albero gigante, è anche il prescelto del mondo di Bracbah. Sarà lui che dovrà salvare il regno dall'attacco demoniaco.Per raggiungere quest'obiettivo avrà bisogno di un fedele amico, Alehx, un leone, che lo accompagnerà nel lungo viaggio attraverso Bracbah, per salvare tutte le creature del regno dall'occupazione dei demoni. Riuscirà Danyehl a compiere il suo destino? Che prezzo dovrà pagare per la salvezza della sua terra?Daniele Donisi è nato a Napoli nel 1982. Diplomato come perito tecnico industriale informatico, ha proseguito poi gli studi all'università di Ingegneria, senza però portare a termine il percorso intrapreso. Così dal 2006 lavora come progettista di segnalamento ferroviario. Amante sin da piccolo del genere fantasy, sia in ambito cinematografico che letterario, nel tempo libero ha sempre provato a scrivere qualcosa ma "Bracbah - Il ritorno dei demoni" è la sua opera prima, a cui, però, l'autore assicura, seguiranno altre storie.
Intervista
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Mi chiamo Daniele Donisi, ma tutti mi chiamano Dani. Sono di Maddaloni, cittadina della provincia di Caserta, in Campania. L’idea di scrivere è nata dalla mia “pigrizia” nel leggere i libri. Nel senso che, ogni volta che leggevo i libri avevo un’improvvisa voglia di cambiare la storia e la trama secondo la mia fantasia.Circa otto anni fa, ho vissuto un periodo negativo della mia vita e da quel momento ho deciso di iniziare a scrivere ed entrare in un mondo che fosse solo mio e lontano dalla realtà che mi circondava. Ma non c’è mai stata una vera e propria decisione di diventare scrittore. Poi un giorno, per gioco, ho inviato il manoscritto alla BookSprint e lì ho capito che un mio sogno potesse realizzarsi.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Non c'è un momento predefinito che dedico totalmente alla scrittura, ma se dovessi indicare una fascia oraria direi soprattutto la sera/notte e nei weekend, in quanto il mio lavoro impegna gran parte della mia giornata. E quando non posso scrivere mi appunto le idee sul telefono o sul mio tablet..
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Mi piacciono molti autori fantasy e se li elencassi tutti riempirei tutto lo spazio per la riposta. Ma apprezzo parecchio Licia Troisi e Terry Brooks, e trovo interessanti anche Trudi Canavan e Andrezei Sapkowski.
4. Perché è nata la sua opera?
Il mio manoscritto non ha un perché. Come dicevo prima, è nato in un periodo particolare della mia vita in cui sentivo il bisogno di sfuggire dalla mia realtà e sfruttare la mia fantasia.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Non so se il contesto sociale in senso stretto abbia influito sulla mia formazione letteraria. Per carattere sono sempre stato un ragazzo fantasioso e un sognatore.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Scrivere è entrambe le cose sia evasione totale dalla realtà quotidiana sia immersione totale in tutto quello che si scrive, come per esempio può essere lo spazio per un libro di fantascienza o un sito archeologico per un libro di avventura. Nel mio caso è evasione e sfogo, amo entrare nel mio mondo e immaginare nuove battaglie e nuove avventure per i miei personaggi.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Non puramente me stesso, ma direi molto. Specialmente nel personaggio principale del libro, ossia Danyehl. In lui ho riposto molte delle mie sensazioni, ma nello stesso tempo ho capovolto i miei ideali. Inoltre mi piace assaporare l’avventura, il mistero, gli intrighi, il dolore e la speranza di tutti i personaggi sia quelli principali che quelli secondari.
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
Tutte le persone che mi circondano sono state fondamentali per me, ho ricevuto anche parecchi spunti narrativi per la mia storia. Ma per la stesura del libro la mia ragazza è stata fondamentale in quanto ha creduto e crede in me, mi ha supportato e sopportato, oltre ad avermi corretto tutte le varie bozze del manoscritto.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Ovviamente alla mia ragazza ed è stata l’unica ad averlo letto fino all’invio all’editore.
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